Sono gli ultimi testimoni di un tempo. Oggi di questa grande etnia millenaria e di origine turca si contano solamente 50 famiglie. Conosciuti anche come Tsaatan o uomini-renna, i Dukha sono “il popolo della taiga” oppure, come loro stessi amano definirsi, “i cavalieri delle renne ”.Ci troviamo ai confini fra Mongolia e Siberia, in una fetta di terra remota e isolatissima, ricoperta da abeti e larici, in una porzione di quella che è la più grande foresta dell’emisfero boreale. Qui si vive ai confini dell’impossibile e, per farlo, si è costretti a migrare fino ad undici volte all’anno con inverni rigidissimi, dove le temperature scendono spesso a 50 gradi sotto lo zero. Sono nomadi e cacciatori ma, a differenza dei Sami della Lapponia, gli Tsaatan cavalcano e mungono le proprie renne. Le rispettano ma non le uccidono, come fanno i Nenet della Siberia, se non quando sono oramai vecchie e incapaci di brucare. Gli Tsataan addomesticano le renne e le abituano ad essere cavalcate fin da giovanissime, caricandole con un peso di 20 chili il primo anno, passando a 40 chili il secondo anno e così a 5 anni sono pronte per essere cavalcate. Gli Tsaatan della Mongolia si sono divisi in due gruppi, quelli della “east” e della “west” taiga, separati da un centinaio di chilometri forse e da infinite distese di conifere. Molte sono le somiglianze di questo popolo dell’Asia centrale con gli indiani di America, i teepee, le tipiche tende, in primo luogo e il fuoco al suo interno, ma anche lo sciamanesimo come pratica religiosa. I Dhuka non si fidanzano, ma si sposano. La scelta della persona con la quale condividere la propria vita è una e soltanto una. E dura per sempre. Gli Tsaatan vivono come in una grande famiglia, è questa la loro forza, questa grande unità e la condivisione di affetti e di beni materiali, il cibo soprattutto. Ma se insorgono problemi familiari o di natura personale ci si rivolge allo sciamano.
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